“Più vita, più benedizioni”...

Stare insieme con gioia è oggi diventato raro e difficoltoso, perché gli Antagonisti della vita tramano a più non posso in tutti gli ambiti, per sconnetterci dalle benedizioni che essa costantemente ci invia.

Ma c’è un modo per raggirarli e riconnetterci alla vita stessa con tutte le Sue benedizioni: applicare la volontà cosciente in quelle attività che ci permettono di attirare a noi le Sue benedizioni e di ritornare veramente vivi.

Una di queste è -stare insieme- uniti a celebrare la vita e festeggiare, cantare e ballare mossi dalla devozione e dalla sacralità, dalla bellezza e dall’amore verso la vita stessa.

Non che l’essere umano abbia oggi smesso di fare festa, solo che ha portato questa attività sacra, che un tempo era scandita e gestita ritualmente e ciclicamente da sacerdoti, ad un livello basso e becero, prosaico e deviato, cioè orizzontale.

Sì perché -non si FA festa- si È in festa!

“Essere in festa” vuol dire essere nella gioia, nell’allegrezza, non nella turpitudine di emozioni basse, viscerali, bramose di sballo o di altro, ma vuol dire elevarsi là dove si contatta la Divinità in noi: è verticale festeggiare… ed è quello che ci unisce veramente e che ci fa sentire Una Famiglia Unita, fratelli e sorelle, indipendentemente da tutto il resto.

Un tempo, gli Antichi, scandivano questi momenti sacri e celebrativi e la festa era un tempo divino, elevato e onorato, uno dei più alti e attesi dalla società. Era il tempo in cui non c’era più il tuo spazio, ma questo si univa a quello degli altri e insieme ci si fondeva con gli aneliti e gli spiriti più alti, divenendo espressioni di contentezza, gioia, pienezza e leggerezza.

Così tutti assieme si diventava un Tempio del Divino che in quel preciso momento poteva scendere nel mondo pienamente grazie a quell’energia sprigionata da tutti, che Gli serviva come strada per atterrare ed incarnarsi nei sorrisi e negli sguardi, nei gesti e nei sensi dei presenti, fertilizzando la terra di Cielo.

C’era un culto della festa, oggi c’è il culto della fuga dal mondo, dello sballo e del devasto, per alienarsi da una vita quotidiana che è tutt’altro che bella e sana, e la conseguenza diretta è perdersi definitivamente in questa strada perversa.

Unirsi, abbracciarsi, elevarsi con canti, musica e balli sacri, ritrovando la semplicità della vita, degli sguardi, dei gesti e dei sorrisi è un’azione sacra, preziosa e delle più alte che trasforma l’aura delle persone coinvolte, che segna profondamente il ricordo di un tempo quando insieme diventavamo Tempio.

È un flusso, che lava, pulisce, purifica e risciacqua: queste sono le Benedizioni di accogliere le espressioni più alte della vita.

Non ci immaginiamo che potenza sia l’unione sacra di più persone che onorano la vita, la celebrano, la cantano, la ballano, la vivono, la amano. 

Gli Oscuri non vogliono questo, perché loro vogliono che stiamo divisi, e che se ci uniamo lo facciamo per perderci e per essere sempre più separati dal Divino.

Ed è proprio per questo che noi abbiamo il dovere di sforzarci di fare l’opposto: di unirci, e di elevarci allo stesso tempo.

Da sempre la forma più alta, sacra e potente che permette questo è la musica e il canto… e loro lo sanno bene.

Ecco che il Movimento Bianco, deve riprendere possesso di questo strumento… per combattere una guerra di connessione.

Loro vogliono che ci connettiamo all’inferno per portarlo sulla Terra, ma da sempre noi ci opponiamo per riconnetterci al Cielo e portare il Regno Divino a manifestarsi, insieme alla Sua Giustizia e alla Sua Bellezza.

E’ così che avremo più vita e quindi più benedizioni scenderanno sulla nostra e sul pianeta.

Beh… a fine agosto ci sarà il mio compleanno… vi avviso già adesso: per chi vorrà esserci dal vivo organizziamo una bella festa... mi aiutate? Ci uniamo?

Sono già aperte le prenotazioni!

Tenetevi liberi è il 23 Agosto.

Intanto ascoltatevi uno dei miei artisti preferiti, capace di veicolare questo compito prezioso tramite la musica e i suoi incontri.

Vi abbraccio… ad Agosto dal vivo però!!!

Thomas Yhorman Vitulano
“Non siamo soli, siamo Soli”