È così alta la necessità di verità… e parimenti lo è la falsità, l’apparenza e la manipolazione, che la tendenza ad affidarsi in generale al “primo che passa” è oggi qualcosa a cui non si presta più attenzione.

A maggior ragione nell’ambiente della spiritualità o della ricerca interiore questa tendenza dovrebbe essere sostituita da un’allerta tenuta molto alta, in quanto i danni invisibili sono sempre più gravi e pericolosi di quelli visibili.

Ma purtroppo genericamente anche in questo ambiente, ci si affida al primo che passa… la valutazione per l’affidamento? Quasi non c’è…

Ci si fa intortare dal fascino, dal modo di parlare, dal marketing, dalle espressioni strategicamente usate per dare sicurezza e manipolare la sensazione inconscia (uno fra tutti il classico sorrisone da guru) o dalla variante “faccia disillusa” che ti urla la “verità” senza censura, al punto che l’ascoltatore sviluppa dentro di sé la certezza che se usa questa veemenza allora saprà il fatto suo e quindi sarà credibile.

Le variabili sono molte, tuttavia il principio ingannatore è sempre lo stesso: “l’apparenza”, che è anche la parlantina e la sicurezza espressa.

Un tempo -a parte che c’erano solo pochissimi individui che portavano il Sacro parlando e creando spontaneamente seguaci, in quanto vi era rispetto per tale vocazione, che non era una professione e un sano timor di Dio che rendeva consci che almeno Lui vedeva oltre le apparenze- si valutava l’essenza di una persona.

Si guardava oltre lo sguardo, oltre la barba e oltre le parole… sì valutavano i tratti del volto dell’anima, le mani, l’energia degli occhi e i silenzi.

Non erano tanto importanti le parole, ma si osservavano gli atteggiamenti, i comportamenti e soprattutto si notava il linguaggio non verbale nei più difficili momenti, ossia quando si era contraddetti, ingiuriati, disprezzati, giudicati e colpevolizzati.

Il sorriso era un’espressione spontanea, non uno strumento di accalappiamento, la barba lunga se si era uomini, la si poteva portare come segno di aver superato una certa età anagrafica ma soprattutto una specifica iniziazione. C’era grande rispetto per la valutazione.

Oggi invece?
Si guardano i like, i follower, le visualizzazioni o semplicemente se dice le parole giuste a farci provare le volute emozioni, se fa leve giuste sui nostri malcontenti interni… in pratica: si “valuta” in base alle reazioni.

E allora che succede? Succede che in questi tempi molti passano, molti… era stato predetto, ma rimangono comunque sempre pochi quelli onesti, veri e sinceri, seriamente preparati e missionati, cioè i veri eletti… nonostante non nego, tutti servano.

So che ci si affiderà a chi si merita, in quanto ci sono delle Leggi Sacre che governano gli incontri e le relazioni. Tuttavia affidarsi al primo che passa è un azzardo verso il mondo spirituale.

È vero che quest’ultimo ama giocare, ma non azzardare, quello di sicuro ve lo farà pagare.

Thomas Yhorman Vitulano
“Non siamo soli, siamo Soli”