Sì, sia chiaro, non mi sono impazzito…
Bisogna chiarire da dove parte questa affermazione:
Che dire?
Più si diffonde una pratica, meno diventa magnetica.
Più si parla di un qualcosa, più questo qualcosa perde di fascino.
Più una cosa è sulla bocca di tutti meno avrà effetto nel cuore dei pochi.
Come mai alcune cose devono essere raccontate da pochissimi e praticate da ancor meno?
Per questo semplice motivo: affinché non si perda la sacralità e mantengano il loro magnetismo ed effetto.
Oggi troppi, ripeto troppi hanno tra le labbra questa indicazione “lavoro su sé stessi”… non se ne può più e non perché sia “una cosa brutta”, ma perché troppe bocche ne disperdono la potenza… soprattutto se sono “solo” bocche, ovvero ad esse non è connessa né testa, né cuore, e soprattutto azione.
È tutto uno scialacquare, che dalla mente fa strada breve, poiché esce subito dalla bocca. Fine.
Questo smagnetizza il Lavoro su di sé che tra l’altro, come dice la parola: è su sé stessi, non va fatto sugli altri.Â
Andrebbe solo mostrato con esempi.
È una masticazione, come puoi masticare per gli altri?
Puoi mostrare quando avviene con la speranza che si impari, ma non puoi farlo tu con la bocca di un altro per lui.
Tra l’altro, se volessi essere proprio retto e onesto, nemmeno c’è speranza che s’impari in quella maniera, poiché nessuno spiega come masticare… quando spuntano i denti sorge anche la capacità istintuale di farlo!
È insito, lo scopo genera la funzione.
Se mostri la funzione nessuno avrà il moto ad uno scopo.
Quindi tutto questo vociare di “Lavorare su sé stessi” che è diventato un nuovo modo di atteggiarsi a essere “diversi”, non c’entra niente con la vera masticazione e nutrizione.
Chiaramente sto usando un’analogia per fare comprendere il senso profondo tramite un’immagine superficiale…
Va beh… devo dire che non c’è nulla di cui andar fieri oggi se si sente dire che qualcuno “lavora su di sé”, perché per esperienza posso dire che è come l’isola che non c’è. Tutti la conoscono ma nessuno sa dov’è!
Trovate gente più sana e “realmente lavoratrice” fuori da questo ambiente… credetemi.
Thomas Yhorman Vitulano
“Non siamo soli, siamo Soli”