TAROCCO IX “L’EREMITA” ottone sbalzato (13x8cm)

45,00 

Sbalzato e dipinto a mano in lastra di ottone con anello per appenderlo e ciuffetto rosso. l’Eremita è l’archetipo del Saggio e del Ricercatore, la sua simbologia ha definito colui che si addentra nell’oscurità con la fiaccola della conoscenza. E’ un simbolo di introspezione e di viaggio nella coscienza, riguarda l’individuo che ha compreso che il Viaggio iniziatico è in solitaria o comunque che la solitudine è amica dell’indagatore dell’occulto che porta in sé. Da esporre nei propri spazi a piacimento da quelli più intimi a quelli di maggior condivisione. Ogni pezzo è unico e può avere delle piccole variazioni di colori, finitura o dettagli. N.B: (Su richiesta è possibile confezionare qualsiasi Tarocco)

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Descrizione

Interpretazione di Jodorowsky

Nella “Via dei Tarocchi” l’Eremita viene identificato con i principi di crisi, transito, saggezza. Questa carta sovente simboleggia una crisi cui bisogna cedere, un cambiamento profondo che va affrontato. Suggerisce l’aiuto di un maestro, un terapeuta, una guida… rimanda anche alla solitudine interiore, al luogo segreto e tenebroso in cui si prepara la mutazione spirituale.

Interpretazione Junghiana – Archetipo: I Misteri del Tempo

Ma da un punto di vista psicologico il tempo non è precisamente fatto così; l’atemporalità, il non tempo è sempre presente quanto lo è il tempo cronologico. Se la coscienza è il luogo del divenire, il Sé è quello dell’eterno indistinto. Cit.  La Psicologia dei Tarocchi

L’etimologia della parola Eremita rimanda alla voce eremos che significa deserto, solitario. La storia dello spirito pullula di persone più o meno conosciute che a un certo punto della loro vita decidono di ritirarsi in luoghi isolati, boschi, isole, montagne, grotte;  così, a volte, il tarocco prende la rappresentazione di San Francesco che decide di abbandonare la casa paterna per ritirarsi nelle foreste umbre o di Giovanni Battista che, vestito di pelli, si nutre di locuste e miele attendendo di battezzare il Cristo. Si tratta di momenti in cui l’energia psichica si ritira dal mondo esterno per concentrarsi sul mondo interno. Momenti di introversione, direbbe Jung, che descrivono uno stato psichico che pervade, fin dall’inizio della nostra vita, l’esperienza personale, insegnandoci a leggere gli accadimenti esteriori alla luce della fiaccola che portiamo dentro di noi.

 

 

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