Sì, faticare non piace alla nostra personalità, perché vorrebbe dire per lei uscire dalla comodità.

La comodità è nemica dell’anima ma alleata della personalità.

Il fatto è che l’attrito maggiore che trova l’anima nell’espandersi è proprio causato dalla personalità e dalle sue comodità.

La pigrizia, l’accidia uccidono l’anima nel suo sviluppo.

L’anima respira grazie ad atti di volontà cosciente, atti di coraggio e di fiducia, in una parola: vere azioni.

Tutto ciò che è meccanico, solito, reattivo, abitudinario spegne l’anima e la imprigiona nelle maglie sempre più strette della quotidianità.

Solitamente quando si entra in un cammino spirituale si possiede solo l’intenzione di voler cambiare, di migliorare e di sviluppare il proprio potenziale, ma non la volontà per farlo realmente.

Il fatto è che non basta un buon intento, serve agire secondo questo, ossia sforzarsi e faticare per poter ottenere, realizzare.

I “Doni dello Spirito” e i risultati del cammino spirituale, purtroppo non si vedono subito e questo scoraggia i più a mollare prima di essersi realmente trasformati anche solo un poco.

Tutto ciò è voluto dall’Intelligenza Cosmica, perché questa è una prova per testare il livello di forza e la potenza del proprio intento.

Se questo riesce ad imporsi e a superare la pigrizia e la sfiducia della personalità indica che siamo davvero meritevoli di accedere al piano della verità. 

Non c’è nessuno che discrimina o seleziona, ma solo noi con la nostra presenza o assenza di volontà, noi con la nostra forza di superare gli attriti e le ostilità, noi con il nostro intento capace di scomodare la nostra personalità e di non abbattersi per l’ennesima fatica che pare non porti a nessuna miglioria.

Superare psichicamente la fatica conduce alla fiducia, alla forza psicologica che ci autodetermina ad essere ciò che ci siamo proposti si diventare:

Alla fine solo Noi Stessi… ma anche questo, pare strano lo so, ce lo dobbiamo guadagnare.

Ed è ciò che costa di più, perché ci scomoda di più, è la nostra fatica più grande, ma anche la nostra sorpresa più grande.

Lavorare per avere, la nostra personalità lo accetta… ma lavorare per Essere no, perché in questo caso vorrebbe dire annichilirla e lei non lo vuole permettere, non lo sopporta, dato che mira ad avere solo posti da ricoprire, ruoli da rivestire.

Però la Ricerca dello Spirito è sacra e prevede l’uscire da ogni posto per entrare nell’unico che meritiamo: l’intimo nostro.

Ed esso non è un posto d’apparenza che tutti vedono, ma il posto dell’Essenza che solo noi vediamo indipendentemente da quello che facciamo.

Essere, richiede lo sforzo di abbandonare il fare per avere.

Questo è un intento non capito dalla nostra mente. Infatti serve che sia compreso dal nostro cuore.

Ecco perché in tanti non vogliono far fatica per ottenerlo, perché non vedono il ritorno e il guadagno nel tempo.

Perché Essere, è fuori dal tempo, ma si ottiene con il tempo, non nel tempo.

Thomas Yhorman Vitulano
“Non siamo soli, siamo Soli”